Decreto antifrode superbonus

Il nuovo decreto antifrode Ecobonus

Intorno al tema dei bonus edilizi i provvedimenti continuano in questi mesi a susseguirsi numerosi. È dunque necessario rimanere sempre aggiornati in materia per conoscere tutte le modifiche in atto. Nello specifico, negli ultimi giorni si è discusso molto riguardo al decreto antifrode voluto dal Governo Draghi, che ha causato proteste da parte di alcuni ordini di architetti. In particolare, l’ordine degli architetti di Varese è sceso in campo per mezzo del suo Consiglio con una lettera aperta a tutti gli ordini d’Italia.

Senza dubbio il Superbonus 110% e gli altri ecobonus voluti dal Governo per rinnovare le case degli italiani hanno offerto al settore edile un’occasione di forte ripresa, soprattutto grazie alle detrazioni fiscali. Progettisti, imprese e fornitori hanno potuto rialzarsi dopo un lungo periodo di difficoltà. Tuttavia, il nuovo DL antifrode n. 157/2021, seppur giusto, risulta oltremodo penalizzante per i lavoratori in campo edile.

Il Decreto, infatti, ha generato insicurezza e confusione. Alessandro Vanoni, membro del Consiglio dell’Ordine degli architetti di Varese, è intervenuto per spiegare le più importanti ricadute di questo provvedimento sui professionisti del settore. Il problema principale è legato all’eccessiva responsabilità di cui la categoria non può e non deve farsi carico: infatti, è stata introdotta per gli ecobonus l’asseverazione obbligatoria della congruità dei prezzi. Ciò significa che il tecnico deve dichiarare tale congruità all’Agenzia delle Entrate prendendosi l’intera responsabilità della certificazione. L’obiettivo della manovra è chiaramente bloccare l’aumento incontrollato dei prezzi e le frodi, ma l’onere degli architetti sta diventando troppo pesante e difficile da sostenere.

Vanoni aggiunge ai microfoni di VareseNews: “Il quadro normativo è piuttosto confuso e ogni giorno l’Agenzia delle Entrate invia precisazioni e chiavi di lettura diverse”. I continui cambiamenti rendono più facile commettere un errore e avere così conseguenze addirittura penali. Ciò che i professionisti della categoria chiedono è di essere coinvolti nelle decisioni del Governo, tramite gli ordini o il Consiglio Nazionale degli Architetti. Partecipare attivamente, prendere posizione, collaborare alla stesura dei documenti: queste le istanze principali.

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